I primi strumenti usati per tatuare furono assai spartani, i popoli dell'antichita', come ad esempio quelli dell'Oceania, impiegavano dei denti di un pettine di osso che venivano fissati ad una beccata ed imbevuti di inchiostro ottenuto dalla lavorazioen della noce di cocco, la stessa veniva poi colipta con un'altra bacchetta per penetrare la pelle. L'evoluzione la fecero i popoli giapponesi usando aghi di metallo fissati a bacchette che si facevano andare avanti ed indietro penetrando la pelle obliquamente; i giapponesi usavano come inchiostro dei pigmenti ottenuti in differenti modi.
Il grande passo e' stato fatto poi nel tardo 1800, inseguito alla scoperta dell'elettromagnetismo che Samuel O'Reilly , ispirato da Edison, creo' la prima macchinetta per tatuaggi usando tale principio....lo stesso utlizzato tutt'oggi dalle macchinette per tatuaggio. La presenza di 2 bobine che creano un circuito elettromagnetico e' il cuore delle macchientte e permette il movimento su e giu degli aghi, i quali intrisi di inchiostro entrano ed escono dalla pelle "segnandola" in modo permanente. I pigmenti usati sono oggi chiaramente molto piu' evoluti di un tempo e devono rispettare precise norme inerenti la atossicita' degli stessi.
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